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  "Il viaggio, abbandono e meta" 29-30 settembre e 1 ottobre 2006


March 09, 2006

L'alchimia, come i Maestri Zen sanno...

L’ALCHIMIA
L’Alchimia, in tutte le latitudini e nei diversi domini temporali, rappresenta un unico aspetto designabile tramite unaparola: Trasformazione.
Ciò che caratterizza l’opera dell’alchimista è la sua capacità di metter in chiaro ciò che appare oscuro, di dividere per riunire, di compiere tutte le mutazioni possibili per far sì che alla fine si acquisisca consapevolezza.
L’Androgine, l’atanor, il lapis, il solfuro di mercurio, la via umida e la via secca, laTavola di Smeraldo, non sono altro che i passaggi del pellegrino che cerca di inerpicarsi nella propria montagna interiore per ascendere all’Opera al nero.
Da lì, tramite la "luna nel pozzo", o i "sette cieli" o le "otto ruote" o il"trigramma" o il "Bezoar" o il "Bafometto"o il "compasso", ma soprattutto tramite l’Amore, l’alchimista taoista si rapporta a tutto ciò che vibra intorno a lui per dargli un senso, un colore, un suono che si mette in connessione come l’acqua, senza conflitto, con tutto ciò che lo rende armonico . E come gli antichi Maestri Zen sanno e insegnano, il segreto di un fiore luminoso sta nella sua asimmetria.