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April 05, 2006

Cina, la nuova 'Marlboro Country'

La Philip Morris sbarca in Cina.
Non è più il Far West americano, ma la Muraglia Cinese la ‘nuova frontiera’ del ‘Marlboro Country’.

La Philip Morris è sbarcata in Cina, il più grande e promettente mercato di sigarette del pianeta: i cinesi che fumano sono almeno 400 milioni (il 60 per cento della popolazione maschile). Una cifra che è destinata ad aumentare perché nella società cinese il vizio del fumo è in piena espansione, contrariamente a quanto avviene invece negli Stati Uniti e in Europa. Un affare da sogno per la Marlboro, che dopo mesi di trattative con il governo di Pechino sembra riuscita ad ottenere il permesso di produrre e vendere le sue sigarette in Cina.

Un accordo che conviene anche alla Cina. Le autorità cinesi, che detengono il monopolio della produzione e del commercio di tabacco tramite la China National Tobacco Corp (Cntc), hanno sempre detto che non avrebbero mai permesso a multinazionali straniere di aprire fabbriche in territorio cinese, nemmeno in joint venture. Ma le voci di un accordo tra il gruppo Altria, che controlla la Philip Morris International, e la Cntc circolano ormai da mesi. Le indiscrezioni dicono che il governo cinese ha concesso alla Philip Morris di produrre le Marlboro nelle fabbriche delle due principali aziende di sigarette di Stato, la Chunghwa e la Furongwang. La contropartita sarebbe che il gruppo Altria si occuperebbe della distribuzione di queste due marche cinesi in tutto il mondo.
Per fortuna sarà vietata la pubblicità selvaggia. Le conseguenze di questo accordo per la salute dei cinesi sono immaginabili.

Secondo l’americano National Bureau of Economic Research, nei paesi asiatici che negli anni Ottanta e Novanta hanno aperto le porte dei loro mercati alle multinazionali Usa del tabacco, il numero dei fumatori è aumentato del 10 per cento in più rispetto al trend normale a causa della pubblicità selvaggia fatta dalle compagnie americane. Fortunatamente la Cina ha firmato nel 2004 la Convenzione sul Cont rollo del Tabacco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che impone entro cinque anni lo stop alle pubblicità di sigarette e alle sponsorizzazioni di eventi da parte di aziende del tabacco. Quindi, nessun megacartellone con il ‘Marlboro Man’ dagli occhi a mandorla. Alla Philip Morris non rimarrà che il merchandising: accendini, magliette e cappellini in regalo per chi acquista sigarette Marlboro: una strategia che, in paesi non ricchi come la Cina, è potenzialmente più efficace della pubblicità.
Enrico Piovesana by peacereporter.net