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April 24, 2006

Sky Garden, il giardino sul tetto

"Sono arrivato ai giardini pensili partendo dall’automobile - scrive Maurizio Corrado - Appartengo a quella schiera di persone che prova un profondo fastidio quando vede la propria libertà di movimento frenata da motivi che non condivide e ho sempre pensato che combattere l’inquinamento dell’aria limitando il traffico automobilistico dei singoli sia come combattere un incendio con un paio di bicchieri d’acqua. Ci vuole ben altro. Ma che cosa?
Chiunque dotato di logica riesce a comprendere che anche se in un determinato luogo non circolano autoveicoli, per esempio nel centro della città, ma circolano fuori, il livello di inquinamento dell’aria rimane inalterato per il semplice motivo che l’aria si muove, è banale, ma è così. Allo stesso modo, è evidente che se eliminiamo il traffico per un giorno, quel giorno avremo meno scarichi dannosi, ma il giorno seguente saremo esattamente al punto di prima, solo con una serie di persone più imbufalite. Tutto ciò fingendo di dimenticare che la percentuale più alta dell’inquinamento dell’aria non è data dal traffico, ma dagli scarichi degli impianti di riscaldamento e dalle industrie. E’ evidente che la logica delle amministrazioni segue altri percorsi. Allora, che fare?
Quale può essere un sistema valido, efficace, sperimentato, duraturo, che si possa inserire bene nelle logiche di una amministrazione in grado di risolvere gli infiniti problemi di qualità dell’aria nelle città alla radice, in modo permanente e sicuro?
Sembra impossibile ma la risposta c’è, e per giunta sperimentata e sicura. Il principio è semplice e logico, esiste un elemento che per sua natura, trasforma l’aria inquinata in aria sana e respirabile: sono le piante. Più aumentano le piante più diminuisce l’inquinamento. E non è un palliativo, ma un effetto duraturo e permanente. Ma come facciamo ad aumentare la quantità di piante nelle nostre città, dove ogni minimo spazio deve essere sfruttato al massimo, deve rendere, deve essere abitabile? Non possiamo certo fare giardini dove ci sono case e uffici. Dove sono nelle nostre città degli spazi inutilizzati da trasformare in giardino? In sostanza, dove possiamo metter piante in modo da non creare fastidi, da non rubare spazio e magari avendo delle convenienze economiche per tutti, abitanti e amministrazioni? Sui tetti. Già, i tetti. Gli unici spazi veramente inutilizzati delle città, in cui non va mai nessuno, immense distese di lastricati deserti, roventi d’estate e ghiacciati d’inverno. Spazi aperti a disposizione di tutti e utilizzati da nessuno, ai quali nessuno pensa. Quando ho cominciato ad occuparmene, qualche anno fa, ho avuto sempre le stesse reazioni: sguardi imbarazzati e sorrisi che cercavano inutilmente di nascondere la convinzione di avere a che fare con un matto o, al meglio, con un idealista. Analoghe reazioni mi sono state riportate da operatori con decine d’anni di esperienza. Gli amministratori invece pare siano ossessionati dall’idea di fare una prova, di vedere con i propi occhi se funziona. A nulla vale il dato concreto delle centinaia di giardini pensili ormai presenti su tutto il territorio nazionale, perfettamente funzionanti e attivi. A nulla valgono gli oltre quaranta anni di esperienza maturati in Germania e le decisioni di amministrazioni certamente non avventate come quelle di Tokio, Chicago, Toronto, e delle altre città che già stanno usando i giardini pensili come arma efficace contro l’inquinamento. No, qui si preferisce rimanere 'con i piedi per terra' e dare la colpa dell’inquinamento a chi pretende di muoversi liberamente in motorino. Sono convinto che, almeno ogni tanto, valga la pena di alzare gli occhi e guardare in alto".
Maurizio Corrado è, tra l'altro, autore di "Sky Garden, il giardino sul tetto".